giovedì 25 febbraio 2010

orari diversi

Pubblicato da casalinga patrizia alle 07:47 4 commenti
com'è che qua se uno decide di andare a lavorare prima la mattina..tipo alle 7.40..
trova gli autobus completamente vuoti,
le strade deserte
il mare calmo e il sole che sta sorgendo all'orizzonte
e nemmeno un bar aperto per un caffe con leche??
però trova le porte del laboratorio aperte senza bisogno di mille allarmi, mille chiavi, mille pippe,
ma solo un gentilissimo omino con il suo caffè da macchinetta in manoc he ti saluta con un super sorrisone?
Buona giornata a tutti!!

mercoledì 24 febbraio 2010

I bauli dell'eredità...e la prossima meta

Pubblicato da casalinga patrizia alle 13:54 0 commenti
Siamo quasi in partenza...
e oggi qua è arrivata la primavera...
e domani arriverà anche babbo Patrick..
e dopodomani partiremo per il Marocco...per Marrakesh..per l'esattezza....
ed è giunto il momento di tirare fuori il libro che abbiamo comperato un po di tempo fa..per preparaci alla partenza..e per preparare anche Bianca...



I BAULI DELL'EREDITA' e altre Fiabe dal Marocco. (Ed. Sinnos).
Le fiabe di questo libro bilingue italiano-arabo, sono state raccolte da Saida Azdod, trascritte dall’autrice Sofia Gallo e interpretate dai disegni di Lucia Sforza.
E' una raccolta di fiabe tradizionali provenienti dal Sud Est del Marocco e ci permettono di comprendere e ammirare la bellezza della cultura marocchina. Inoltre è sorprendente come molte di esse siano simili alle fiabe tradizionali "occidentali".
In particolare mi ha sorpreso leggere la storia dell'uomo che deve attraversare il fiume con la pecora, il lupo e l'insalata...presente??
è una di quelle storie che si sentono fin da sempre...per cercare di insegnare l'astuzia...

martedì 23 febbraio 2010

LARA di S.B.

Pubblicato da casalinga patrizia alle 16:14 3 commenti
ecco l'ho letto...l'ultima lacrima..ma ancora io non riesco a capire se a me stefano benni piace o no...si questo suo umorismo amaro sui comportamenti umani, queste sue storie grottesce..non so...si è vero ti lasca quel che in bocca che dici mamma mia in realtà è proprio così..però nons o c'è qualcosa che non mi convince del tutto...ho fatto fatica a finire di leggere queste storie e devo ammetterle in alcune leggevo due parole e ne saltavo altre due...
ma ce nè una che mi ha colpito...che parla di qualcosa che conosco bene, con cui sono in contatto tutti i giorni...
eccola...alcuni tratti di LARA




"Mentre osservavo i perfidi agguati di una rana pescatrice nascosta nella sabbia, scorsi sospesa nell'acqua un'immensa rete. Oh, non era la prima volta. Avevo visto spesso le mie sciocche amiche precipitarsi sui pesci catturati dalle maglie, avevo voltato la testa quando le avevo viste dibattersi prigioniere, scuotersi in un'inutile lotta, farsi divorare vive dalle pulci di mare e penzolare impiccate alle pareti di corda. Ma quella rete era diversa: dietro di essa, per la prima volta, mi apparve un uomo. Era tutto nero, con lunghe pinne. Sapevo che quello non era il suo aspetto naturale, ma un travestimento per entrare nel nostro regno. Eppure non sembrava tanto diverso dalle creature del mare. Dietro di sè lasciava una bellissima scia di perle d'aria, alcune piccole e frenetiche, altre grosse, come meduse, che volavano verso l'alto.

Imaparai subito ad imitare il loro rumore, il loro scoppio leggero. Capii subito che cosa interessava l'uomo. Cercava il corallo, il nostro villaggio-albero, la casa dove milioni di piccoli animali vivono insieme. C'era un bosco di corallo, che conoscevo bene, su una roccia circolare bucata da tane di cernie. C'erano voluti anni e anni perchè quel bosco fosse costruito. Ora l'uomo ne staccava i rami, e li metteva in una piccola rete. Stava orizzontale sul fondo, nella stessa posizione dei pesci, muovendo lentamente le pinne, e lavorava tranquillo. Tra me e lui c'era la rete. Cosi non mi spaventai quando mi vide. Forse sarei scappata, o forse no. Ma la rete c'era, ed era un ostacolo anche per lui.
Mi avvicinai, tanto da potergli vedere gli occhi, dietro la parete trasparente della sua corazza. Mi guardò a sua volta, e con la mano fece un goffo tentativo di passare attraverso le maglie per catturarmi. Pensai che sarebbe stato comico se fosse rimasto impigliato anche lui nella rete come una sciocca aragosta, avrei partecipato anch'io al banchetto, non ho mai mangiato un umano, ma in fondo è carne, nient'altro, e dopo un poco frolla e puzza come tutto.
Desistette presto dal suo tentativo, e si rimise a lavorare. Poi assunse una posizione diversa, pinne in basso e testa in alto, e risali verso la luce. Io lo seguii, andava veloce ma riuscii a raggiungerlo. Mi accorsi che mi guardava stupito. Poi la rete che ci separava fini, c'erano solo delle lunghe corde tra noi, ma l'uomo non fece nessun tentativo per catturarmi, capii che aveva fretta di risalire, che il mare in quel momento gli faceva paura. Improvvisamente si fermò, aggrappato a una corda che veniva dall'alto, dove si vedeva chiaramente la pancia bianca di una barca. Si fermò come istupidito.

Si tolse dalla schiena la macchina che lo faceva respirare e fare bolle, e dall'alto gliene calarono un'altra. Ora stava fermo, e respirava calmo. forse non voleva tornare più su, si trovava bene li. Mi misi a girargli attorno. Pensavo che avremmo potuto fare amicizia. In fondo eravamo in una zona intermedia, là dove non c'è più il buio profondo e la luce non è ancora accecante, dove passa la corrente tiepida, dove giocano i delfini. cosi provai con le antenne a a sentire la consistenza delle sue pinne. Lui mi guardava e sembrava interessato ai miei movimenti. Gli vidi in mano una lastra nera, su cui tracciò dei segni. La legò a una corda, tirò e la lastra nera sali verso la luce. Ora aspettava qualcosa. Dall'alto scese un oggetto oblungo. Proprio all'ultimo momento vidi che aveva in cima un arpione, un dente a tre punte. Intuii il pericolo e scappai. L'arpione mi sibilò vicino con tutta la sua cattiveria e terminò la sua corsa con una capriola violenta.
Non era facile fare amicizia con l'uomo, i delfini me l'avevano detto, oppure avevo voluto provare. Ma quel giorno avevo anche capito che il mio destino mi portava su, verso il mondo della luce."

P.S. ecco di cosa mi occupo..la foto l'ha scattata un mio amico..in corsica...

lunedì 22 febbraio 2010

Papiroflexia, virus e la settimana scivola va via..

Pubblicato da casalinga patrizia alle 10:56 3 commenti
Mai pensare di scrivere un post la mattina appena arrivati in ufficio per decantare il sole appena sorto, e per raccontare le propria gioia nel vederlo, pensano che una giornata con il sole possa solo che portar bene..
mai comprarsi un bocadillo al jamon e queso nel proprio forno preferito pensando poi di mangiarlo guardando il mare sul tetto del lab,
mai premeditare o immaginare come andrà una giornata quando si è sull'autobus alle 8 della mattina..
insomma quel giorno che per me si preannunciava ricco di aspettative e pieno di sole..beh si è trarsformato in una settimanc che speri scivoli via presto....
a parte qualche sprazzo qua e la fatto di dolci argentini, passeggiate per la città, splendide ore passate assieme a Bianca, e ottime mangiate di pesce alla Paradeta e ovviamente la papiroflexia per il resto puahhhhhhh
ma con ordine...la papiroflexia..ossia in termini molto poveri, rappresenta quell'arte giapponese di creare oggetti, formne e animali a partitre da un semplice pezzo di carta...in sintesi Origami..
beh quella mattina pasteggiando a suon di dolci argentini la nostra mattina in ufficio (che è poi quello del capo..ma che lui però era a maiorca) si è trasformato in un laboratorio di origami....
ecco quello che abbiamo prodotto..pr festeggiare Vero la ragazza argentina appunto che compiva gli anni...
insomma nella mia giornata tipo mentre pensavo a cosa postare o meglio a come postare tutto il mio buon umore dettato dal sole....e da tutto il resto...
mi è venuta la bellisima idea di cercarvi un origami da incollare al post perchè voi (chissà poi chi) vi ci dedicaste...
ecco è dal di qui che è partito tutto...avete presente come quando in novecento si racconta del quadro che cade..che ad un certo punto sbeng nel silenzio, nella pace, sbeng il chiodo non tiene e il quadro sbeng cade...
ecco una semplice parola origami è stato il mio quadro caduto e sbeng...comupter morto..infettato da virus dannati e micidiali...e cosi sbeng una settiamana senza il computer...
e ovvimente poco tempo prima di pranzo quando già mi asaporavo il mio bel panino farcito...ecco le nuvole e la pioggia....
e cosi alla fine è stata una settimana tra andare e venire di sole e nuvole e pioggia..e di passaggi al laboratorio di infoprmatica dove per fortuna c'era un tecnico angelo (mica come quelli di ravenna..) che si è preso a cuore il mio caso..e mi ha prima copiato tutto, poi formattato il disco e poi riinstallato tutto again.
l'angelo aveva l'unica pecca di volermi assolutamente infilare in una conversazione su san remo...che ho cercato gentilmente di dribblare...ma purtroppo nessuno è perfetto...
e quando dopo tutta la settimana venerdi sera alle 19...mi chiede "per il week end ti servono porgrammi fondamentali per lavorare..." io non posso che rispondergli "beh in effetti..l'unica cosa di cui non posso fare a meno è VLC player...per far guardare la carica del 101 (che abbiamo anche comprato in spagnolo) e gli aristogatti a mia figlia.."


mercoledì 17 febbraio 2010

beh questa è bella

Pubblicato da casalinga patrizia alle 10:37 1 commenti
beh questa è proprio bellla...una bella iniziativa....
leggete qui....cosi intanto cominciate a pensare...
io alla fine non so se lo farò perchè sono una cagasotto anche se quel giorno sarò in aereoporto per tornare verso casa per il compleanno numero 2....così magari presa dall'entusiasmo fermerò uno sconosciuto.....chissà...

P.S. comunque l'inverno è anche qua mannaggia!! piove e niente sole all'orizzonte da più di tre giorni ormai!! e io che ero tornata solo per il clima!!

martedì 16 febbraio 2010

La Laia e il Barcelona Carnival

Pubblicato da casalinga patrizia alle 11:32 1 commenti
Insomma un week end intenso questo di Barcellona..tutto insieme Carnevale, la festa di Santa Eulalia e San Valentino.

Tralasciando il San Valentino, il Carnevale qui inizia con il martedì grasso per proseguire con una serie di feste e festini per una settimana intera. Il primo carnevale in Barcellona avvenne nel 1333. Da allora, anche se con tutta una serie di cambiamenti, l’idea di base che durante la settimana tutto sia permesso in termini di comportamenti e travestimenti non è cambiata affatto. La principale manifestazione è sicuramente la grande parata che si è svolta sabato sera sotto una pioggia scrosciante in cui più di 50 carri si sono messi in mostra e si sono sfidati per decretare il miglior carro del Carnival 2010. Così tra pannocchie, mongolfiere, stelle, lune, matriosche russe, e pappagalli e mille altri costumi colorati e alcuni veramente belli ed ecologici hanno festeggiato così il loro carnevale, noncuranti del freddo e della pioggia..facendo festa tra le note di Barcelona..barcelona…
La fine del carnevale è segnata da una strana tradizione in cui l’evento culminante è la sepoltura di una sardina. A questa tradizione fa rifermento appunto la “Sepoltura della Sardina”, dipinto da Francisco Goya nel 1816 e rappresentante una scena del Mercoledì delle ceneri immaginata come una burlesca processione funeraria. Il dipinto grazie alla sua oscurità, l’ambiguità dei volti sia di quelli mascherati che di quelli no, è la più massima analisi dell’autore nei confronti dell’isteria collettiva.



Negli stessi giorni si festeggia Santa Eulalia, martire e co-patrona della città. Eulalia (detta Laia) nasce a Sarrià, che ai tempi era un paese vicino a Barcellona (adesso è un barrio della città), nel 290 dC. A 13 anni, poiché rifiutava di rinnegare la sua fede cristiana ribellandosi alle persecuzioni dei romani, fu sottoposta a 13 atroci torture, fra cui si narra che fu chiusa in un barile pieno di chiodi e fatta rotolare in una strada identificata dalla tradizione con l’attuale Baixada de Santa Eulalia (discesa di Sant’Eulalia); le furono tagliati i seni; fu crocifissa su una croce a forma di X; e alla fine fu decapitata.
La Laia è diventata così un punto di riferimento per tutti i nens y nenes (bambini e bambine). In suo onore ogni anno si tiene la più grande festa d’inverno della città. Una festa dedicata ai piccoli che abbracciano lo spirito di solidarietà e i valori incarnati dalla Santa e non solo. Vengono organizzati eventi adatti a tutte le fasce di pubblico, coinvolgendo scuole, musei, teatri, piazze, monumenti, biblioteche.
Domenica mattina per esempio in Plaza Real era possibile assistere alla sfilata di maschere di giganti e animali fantastici capeggiati dalla riproduzione della Laia, mentre nel pomeriggio presso plaza Sant Jaume si potevano incontrare insetti e bestie giganti che ballavano uno dopo l’altro una sorta di ballo di iniziazione o fine carnevale..mahhh..e poi ancora tanti piccoli diavoli con i loro tamburi e con i loro correfocs (che non so spiegarvi bene cosa siano..ma erano tipo delle fiaccole di capodanno che facevano girare sopra la loro tetsa in un ballo indiavolato…) che arrivavano dopo una processione lungo le strade del barrio. Insomma colori, musica, adulti e bambini tutti insieme in una grande festa..e noi li tra una calle e l’latra a guardare e a ballare al ritmo di questa musica diabolica….





venerdì 12 febbraio 2010

di nuovo a casa...a barcellona

Pubblicato da casalinga patrizia alle 09:39 0 commenti
eccoci di nuovo qua..
è bello tornare...
è bello guardare fuori dal finestrino e rivedere il pisellone, poi la sagrada e le due torri dove sotto c'è il laboratorio,
è bello uscire dalla stazione degli autobus e sapere esattemente qual'è la strada giusta per andare a casa,
è bello che Bianca in mezzo a via laietana inizi ad urlare..CASA TUA CASA TUA (intendendo ovvviamente CASA MIA),
è bello recuperare le chiavi da Jeanne Pierre che non si ricorda assolutamente chi siamo,
è bello fare di nuovo la spesa da Apu per vedere quanto ci fa spendere sto giro,
è bello entrare in casa e trovarla con il letto fatto con le tue lenzuola pulite,
è bello ritrovare lo stesso freddo di sempre in casa e la bombola del gas completamente vuota,
è bello uscire di nuovo e passeggiare per le strade del barrio cercando un take away di felafel,
è bello svegliarsi alla mattina e vedere finalmente il sole dopo un mese di nebbia, freddo e ghiaccio,
è bello prendere la metropolitana e passeggiare come una persona qualunque,
è bello essere di nuovo qui,
in realtà...

P.S. non è bello che stamattina Bianca si sia svegliata chiamando la Abbey e dicendo con la sua vocina...male gola...

martedì 9 febbraio 2010

succede anche questo..incontri speciali

Pubblicato da casalinga patrizia alle 22:56 4 commenti
tutto comincia la domenica mattina..c'è il sole..colazione al mare e poi a casa a sistemare un po per poi uscire..per un aperitivo prima della festa di carnevale di paese dove ci aspettano carri colorati, bambini mascherati e grida di felicità...
per l'aperitivo si decide di andare in questo posto qui..., un luogo speciale, un osteria come quelle di una volta, con i suoi soffitti alti e le bottiglie di vino incastonate negli scaffali come fossero libri, e poi libri..sulle altre pareti, libri che raccontano la storia della città, della sua gente, libri che racchiudono ricette antiche, tramandate da nonne a nipoti e poi ancora, e la sua cucina sempre uguale nel tempo, con le sue piadine e crescioni con il loro odore inconfondibile, e la delicatezza di sempre...
e comunque aperitivo, piadine, crescioni e un bicchiere di buon sangiovese..noi quattro..sempre..anche la Abbey...
ci danno un tavolo grande..troppo grande per noi così nella confusione domenicale, vicino a noi fanno accomodare lui..il nostro incontro speciale...
lui con i suoi modi delicati, raffinati, dolci..che ci riempie di compilimenti..per Bianca, per la Abbey, per noi che ci portiamo sempre tutti appresso...
noi che non siamo persone socievoli ma comunque gentili..ringraziamo..rispondiamo alle domande di rito ma non azzardiamo altro..
lui è felice, lo stesso, nella sua solitudine, ci parla del suo lavoro..del fatto che è un artista, un disegnatore di giocattoli sia per davvero sia attraverso le tele..ci racconta che alcuni suoi quadri sono appesi anche alle pareti di questa osteria e che è lui che tanto tanto tempo fa ha disegnato il dolce forno che grazie alla presenza di una semplice lampadina potevi cucinare pizze, torte e panini...

poi ad un certo punto si alza, ha visto vecchi amici e ci saluta..con affetto...si volta verso la Abbey e farfuglia qualcosa del tipo "questo cane è veramente simpatico" o giu di li...
noi proseguiamo, le nostre chiacchiere, il nostro vino, la nostra giornata...ma poi..
lui torna con in mano qualcosa, dice non posso andare via senza lasciarvelo..mi avete colpito..dice..la bamibina, il cane, l'insieme...questo è per voi..
A Bianca da GianMaria.
cosi ci scrive..una dedica. semplice. pura. come lui.
e questo è il dono

adesso ci vuole solo una cornice..
la parete in camera di Bianca è gia pronta..
e lo aspetta...

venerdì 5 febbraio 2010

cosa vuol dire essere madre di una femmina. Vol. 1

Pubblicato da casalinga patrizia alle 22:05 0 commenti
non avevo ancora realizzato di essere diventata madre di una femmina!! cioè si madre di una bambina! quello si!! evidente!! ma non avevo mai ancora realizzato che prima o poi questa bambina sarebbe diventata una ragazza e poi una donna...insomma non avevo mai pensato a quelle cose che avremmo potuto fare assieme io e lei!! in quanto madre e figliA! in quanto femmine!! cioè si ogni tanto si parlava di quale sarebbe stato il mio ruolo, dei discorsi che le madri devono fare alle figlie, sul corpo che cambia, sull'innamoramento e bla bla bla...
ma non avevo ancora realizzato che magari un giorno ci saremmo potute ritrovare a chessò metterci lo smalto assieme (cosa che in realtà non faccio mai manco da sola..), che saremmo andate insieme a fare acquisti di vestiti e che magari un giorno lei potesse prenderne in prestito uno dei miei (che poi magari preferirà le felpe del babbo), o che magari saremmo andate dalla parrucchiere assieme a sfogliare giornali di gossip e chiacchierare come due vecchie amiche.
Poi oggi..
io e lei!
insieme dalla parrucchiera appunto!
io con lei sulle ginocchia mentre mi lavavano i capelli,
e lei seduta sulla sua poltrona con cuscino mentre le mettevano il grembiule di Titti e Silvestro,
io che mi tagliavano i capelli mentre lei davanti allo specchio faceva le boccacce mentre mangiava una pizzetta,
e lei che le tagliavano i capelli mentre io le tenevo la mano e discutevo sui suoi ricci,
io che mi asciugavano i capelli e lei che cominciava a dire "anche io pelli ..",
e lei che le asciugavano i capelli con il diffusore e io che la guardavo e pensavo che "non avevo ancora realizzato di essere diventata madre di una femmina!! cioè si madre di una bambina! quello si!!...",
io che ero pronta pronta per uscire
e lei che mi guardava con i suoi occhioni e diceva "ciao ciao mamma, via, qui dade..."

giovedì 4 febbraio 2010

stella cadente

Pubblicato da casalinga patrizia alle 15:59 2 commenti


ieri..
esco..mi infilo in macchina..
giro la chiave..
aspetto che l'abitacolo si scaldi..
e guardo il cielo..
e li in quel momento
proprio davanti a me
una stella cadente..

mercoledì 3 febbraio 2010

il mio corpo ha detto STOP

Pubblicato da casalinga patrizia alle 17:23 0 commenti
cosi kaput,
un intera giornata a letto senza riuscire a muoversi..
a leggere, a scrivere..
e soprattutto un intera giornata lontana da Bianca..
"non vorrai mica che si ammali anche lei..."

Bianca

Lilypie Third Birthday tickers

Agata

Lilypie First Birthday tickers

Abbey

PitaPata Dog tickers

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